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Fuga dalla TV: gli ascolti calano del 15%

Fuga dalla TV: gli ascolti calano del 15%

Vi presento questo interessante articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa relativo al calo degli ascoltatori delle principali TV Nazionali (Fonte La Stampa del 24 marzo 2023).

I dati degli ascolti della tv generalista dei primi tre mesi dell’anno (per l’esattezza il lasso di tempo analizzato per La Stampa  dallo Studio Frasi va dal 1 gennaio al 18 marzo, 11 settimane, 77 giorni) non disegnano una tv in buona salute. E mal comune non fa mezzo gaudio: pure se le perdite sono condivise tra Rai, Mediaset e La 7 la condizione generale non migliora. Vanno male i TG, gli approfondimenti, quasi tutti gli show. A testimonianza dell’emorragia di telespettatori, soprattutto i più giovani, verso altre forme di comunicazione. «Il totale degli ascolti tv – dice il professor Francesco Siliato, media analist – cala del 15% rispetto all’anno passato. Le tv nazionali generaliste perdono inesorabilmente terreno e questo si evince anche dalla fascia d’età di chi le segue, 57 anni, mentre la media di chi guarda altro si attesta intorno ai 41 anni».

Per leggere l’articolo completo, vi consiglio di cliccare sul seguente link Articolo completo.

Riflettendo su questi dati, posso affermare che rispetto a 10 anni fa, ci sono almeno 5 buoni motivi che hanno causato questa perdita di ascolto e conseguente perdita di investimenti pubblicitari.

5 fattori che hanno causato il calo degli ascolti televisivi

  1. Aumento delle opzioni di intrattenimento: negli ultimi anni ci sono stati molti sviluppi tecnologici e di intrattenimento che hanno offerto alle persone più opzioni di intrattenimento. Ora ci sono servizi di streaming online come Netflix, Amazon Prime, Disney+, Hulu e molti altri che offrono una vasta gamma di contenuti in cui gli utenti possono scegliere cosa guardare in qualsiasi momento.
  2. Maggiore utilizzo dei dispositivi mobili: le persone trascorrono sempre più tempo sui loro smartphone e tablet, navigando su Internet, sui social media o guardando video su YouTube. Questo significa che hanno meno tempo da dedicare alla televisione.
  3. Miglioramento della qualità dei giochi per computer e delle console: l’industria dei videogiochi ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e ora i giochi sono diventati molto più coinvolgenti e coinvolgenti. Molte persone, tra cui il sottoscritto, preferiscono passare il loro tempo libero giocando invece che guardando la TV.
  4. La disponibilità di programmi on demand: molti canali televisivi ora offrono la possibilità di guardare i loro programmi in qualsiasi momento grazie alle loro piattaforme di streaming on demand. Ciò significa che le persone possono guardare i loro programmi preferiti in un momento che si adatta meglio alla loro routine quotidiana.
  5. Aumento delle interruzioni pubblicitarie: molti di noi si stufano delle lunghe interruzioni pubblicitarie che interrompono il loro intrattenimento televisivo. In risposta a questo, alcune persone optano per piattaforme di streaming on demand o utilizzano servizi che permettono loro di saltare le pubblicità.

Luca Demaria

Più sono elaborati e complessi i nostri mezzi di comunicazione, meno comunichiamo. Per capire se posso servirti, chiamami al 347-4162056

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